La Marianne è la raffigurazione della République Française. Tra i simboli patriottici nel mondo, è quello più spesso rifatto – ogni qualche anno a seconda degli umori presidenziali – ed è in assoluto il più sexy. La sua immagine è riprodotta nel logo della Repubblica, su monete, francobolli e in busti di marmo nei municipi in quanto simbolo della madre patria coraggiosa, nutrice e protettrice, forte in guerra e in pace, nonché “laica e figlia dei Lumi”. Ha anche il seno prosperoso…
Fino al 1969 la Marianne era rappresentata da un’anonima bellezza francese. In quell’anno invece l’Association des maires de France segnalò una celebrità per incarnarla. La prima diva chiamata a personificare la Marianne fu Brigitte Bardot (1970), seguita da Michèle Morgan (1972), Mireille Mathieu (1978), Catherine Deneuve (1985), Inès de la Fressange (1989), Laetitia Casta (2000 – a sinistra, con il busto ancora in lavorazione…) e Sophie Marceau (2012). Eccezionalmente, Évelyne Thomas – una presentatrice allora molto popolare in Francia e sempre dal décolleté notevole – fu indicata nel 2003 dal Comité de la Marianne d’Or.
François Hollande, Presidente della Francia dal 2012 al 2017, volle una Marianne che rappresentasse i valori della gioventù. Scelse come modello per la prima volta una non francese, l’ucraina Inna Shevchenko, la leader del movimento femminista FEMEN. La Shevchenko era giunta agli onori della cronaca per avere abbattuto con una motosega una croce cristiana alta quattro metri a Kiev nel 2012. Nel 2013 trovò opportuno chiedere asilo in Francia, dove proseguì a guidare il movimento.
Nel 2014 le attiviste FEMEN presero le distanze dall’iniziativa e da Hollande, criticandolo sulla loro pagina Facebook come uno che le aveva “cornificate” in quanto, da leader di sinistra, avrebbe poi portato avanti una politica di destra, “ascoltando troppo” i movimenti cattolici. L’effigie della Shevchenko scomparve dai francobolli francesi.
È tradizione che ogni nuovo presidente della République scelga una Marianne che incarni gli ideali nazionali di liberté et egalité – la fraternité è da tempo di dubbia correttezza politica… Nel 2018 anche Emmanuel Macron volle fare una scelta che facesse parlare, ma senza scommettere su un essere umano potenzialmente ingrato. Commissionò la nuova Marianne alla “street artist” anglo-francese Yseult Digan – più nota come “YZ” – sulla base di un suo murales realizzato presso un complesso di case popolari a Perigueux, nel sudovest della Francia. Alla presentazione dell’opera, Macron lodò la “Marianne impegnata” di YZ dicendo:
“Sei riuscita a coniugare il riferimento al berretto frigio con la libertà dei suoi capelli”.